Coronavirus: FAQ per le imprese
Fisco, giustizia, trattamento dati, adempimenti contrattuali e lavoro agile: domande e risposte per l'impresa
Per contenere il contagio sull’intero territorio nazionale, il Il D.P.C.M. 11 marzo 2020, pubblicato sulla G.U. in pari data, ha elencato le misure di sospensione delle attività commerciali e imprenditoriali.
Di seguito le risposte alle FAQ sulle misure disposte per le imprese.
Le scadenze fiscali del prossimo 16 Marzo sono state rinviate?
A quanto pare Il decreto arriverà venerdì a ridosso del 16 marzo e dovrebbe prevedere la sospensione di tutti gli adempimenti oltre all’introduzione di misure di sospensione dei versamenti tributari e contributivi, anche in previsione di un futuro parziale ristoro.
Le scadenze relative ad Avvisi di Accertamento pendenti saranno sospese?
Le disposizioni contenute nell'art. 1 del DL 11/2020 in vigore dallo scorso 9 marzo, fermano la giustizia tributaria, ovvero i contenziosi già in essere, mentre non mettono nessun blocco, almeno ad oggi, su procedimenti amministrativi.
Ho ricevuto un atto di citazione che mi invita a comparire in udienza fissata prima del 22 marzo. Devo andare?
Le udienze civili e penali sono sospese dal 9 al 22 marzo. Si terranno unicamente le udienze per i procedimenti indifferibili e le cause urgenti. Dopo il 23 marzo saranno i singoli uffici giudiziari ad adottare disposizioni specifiche sull’andamento dell’attività giudiziaria nella circoscrizione di competenza anche a seconda della situazione sanitaria nella zona di competenza. Con lo stesso provvedimento dovranno essere disposte le misure igienico sanitarie per assicurare la salubrità degli ambienti. Per avere informazioni più specifiche sulle singole attività giudiziarie può contattare un legale di fiducia.
Il locatore mi aveva intimato con raccomandata di liberare i locali che conducevo in locazione entro il 16.03.2020: sono tenuto a farlo?
NO, il termine dato dal locatore, seppur di natura non giudiziale, può considerarsi sospeso o comunque non applicabile. I DPCM 08-09.03.20, infatti, limitano gli spostamenti da casa ed all’interno del proprio comune di residenza, a 3 precise circostanze: comprovata necessità; esigenze di lavoro; motivi di salute. Premesso quanto sopra potrete legittimamente non adoperarvi per lo sgombero dei locali almeno fino al giorno 03.04.2020 e salvo nuovi ed ulteriori provvedimenti.
Posso chiedere informazioni ai miei dipendenti e fornitori relativamente ai loro spostamenti negli ultimi 14 giorni e al loro stato di salute o allo stato di salute dei propri familiari?
No. Il datore di lavoro è tenuto ad assicurare la salubrità sui luoghi di lavoro anche alla luce delle misure straordinarie introdotte con i DPCM adottati dal Governo, ma non può fare una raccolta sistematica e indiscriminata di queste informazioni. Il lavoratore ha comunque l’obbligo di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, ivi compresa la possibile sua esposizione all’agente patogeno. In tal caso il datore di lavoro dovrà comunicarlo alle competenti autorità sanitarie. Il datore di lavoro può altresì istituire canali di comunicazione dedicati per le predette segnalazioni.
Se uno dei miei dipendenti dovesse risultare positivo al test COVID 19 io ne sarò informato?
SI. Attraverso il D. legge 14/2020 il Governo ha previsto delle norme speciali anche in materia di trattamento dati. Pertanto Le potrà essere comunicato se un Suo dipendente sia risultato positivo al test COVID 19 qualora tale comunicazione risulti indispensabile ai fini dello svolgimento delle attività connesse alla gestione dell'emergenza sanitaria in atto
Ho prenotato online un volo aereo e un albergo per il periodo coperto dalle misure restrittive adottate dal Governo per motivi non rientranti nelle tre eccezioni previste, se cancello sono tenuto a pagare una penale?
No. L’impossibilità di rispettare i termini contrattuali derivano non da una “colpa” ma da una emergenza epidemiologica in atto e alla necessità di attenersi alle misure restrittive adottate dal Governo, ricadendo il quella che possiamo definire “causa di forza maggiore”. In questo caso è possibile chiedere la restituzione della caparra eventualmente versata oppure chiedere lo spostamento della prenotazione ad altra data.
Dovevo consegnare un mobile entro un termine contrattualmente previsto ma, dovendo mettere a casa alcuni dipendenti, non riuscirò a rispettare il termine; cosa rischio?
NO. Il DPCM 11.03.20 onera l’imprenditore di ridurre al minimo i lavoratori, ove non in grado di garantire le misure minime di igiene, pertanto in caso di ritardo non può esserle sollevata alcuna lamentale, atteso che, all’occorrenza potrebbe sollevarsi l’eccezione di ritardo causato da causa sopravvenuta e imprevedibile.
Ho messo i miei dipendenti in smart working? Ci sono particolari adempimenti da seguire
Il Dpcm 8 marzo 2020 introduce modalità semplificate di ricorso al c.d. smart working al fine di incentivarne l’adozione. Le modalità semplificate d’avvio dello smart working valgono fino al 31 luglio 2020.
In termini operativi si richiede di:
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