La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato, con l. n. 1/2022, le modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente.
L’Aula della Camera ha infatti definitivamente approvato la proposta di legge costituzionale che modifica in tal senso due articoli della Carta, il 9 ed il 41. Il testo, alla seconda lettura alla Camera, è passato a Montecitorio con 468 voti a favore, un contrario e sei astenuti.
Articolo 9: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI».
Articolo 41: « L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».
Si assiste ad un deciso cambio di rotta: mentre, fino ad oggi, le ragioni economiche hanno prevalso sull'ambiente portando scempi e devastazioni, ora la situazione si ribalta letteralmente. Tutela della salute e dell'ambiente diventano dei veri e propri limiti all'esercizio dell'attività economica. E non finisce qui! Una ulteriore modifica riguarda l'ultimo comma per cui si affida alla legge il compito di coordinare l'attività economica non solo con la tutela dei fini sociali ma, anche e soprattutto, con la tutela ambientale. Ancora una volta le norme andranno lette nel contesto storico in cui sono state create, nascono nuove esigenze, occorre tutelare la natura, l'ambiente e salvaguardare l'interesse dei ragazzi e delle nuove generazioni, per cui la Costituzione si fa garante di queste nuove esistenze.
Ultimo tassello per completare il puzzle: trattandosi di una tutela costituzionale, leggi statali e regionali dovranno adeguarsi. Infatti sperare che una riforma di rango costituzionale sull’ambiente, adesso, passa infliggere un duro colpo al cambiamento climatico è utopistico. Serviranno leggi, norme attuative, una forte volontà politica, controlli. Ma, soprattutto, una comunione di intenti tra etica collettiva e condotta individuale.
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