La Suprema Corte ha evidenziato che con l’espressione “pagamento dei corrispettivi“ la disposizione normativa si rivolge propriamente all’effettivo incasso delle somme da parte del cedente (art. 6, comma 5, D.P.R. n. 633/1972). La norma di favore per chi contratta con la PA è volta infatti a tutelare l’impresa, e risponde esattamente al significato civilistico di adempimento dell’obbligazione, che si realizza esclusivamente quando il creditore ottiene la materiale disponibilità del denaro. Del resto, la ratio della disposizione, secondo la Suprema Corte, si pone in linea con la direttiva europea in materia di pagamenti (dir. n. 2011/7/UE del 16 febbraio 2011) relativa alla lotta contro i ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, per i quali l’Italia è già stata deferita alla Corte di Giustizia UE.
Dopo il Cresci Italia, le micro lesioni permanenti a seguito di sinistro stradale possono anche risarcirsi in assenza di esami strumentali. Essenziale il ruolo del medico legale.
Il danno provocato da lesioni micro lesioni permanenti a seguito di sinistro stradale è risarcibile anche in assenza di esami strumentali (es. radiografia e TAC).
E’ legittimo il licenziamento disciplinare del dipendente che sta troppo tempo sui social network? Troppo tempo su Facebook? Ok al licenziamento. È legittimo il licenziamento disciplinare irrogato dal […]
Il danno permanente da perdita di capacità lavorativa, patito da un minore in fattispecie di colpa medica, va calcolato moltiplicando il reddito annuo, che si presume sarà perduto, per un coefficiente di capitalizzazione corrispondente alla età in cui il danneggiato avrebbe iniziato, presumibilmente, a produrre reddito, e in seguito moltiplicando il risultato ottenuto per un coefficiente di minorazione, corrispondente al numero di anni con cui la liquidazione viene anticipata, rispetto al momento di presumibile inizio, da parte della vittima, dell’attività lavorativa.
Caduta del motociclista: Comune è responsabile se il pericolo era prevedibile? Danno da cose in custodia e condotta del terzo: galeotta e prevedibile fu quella cera per il Comune! […]
La Terza sezione civile della Corte di cassazione – con la sentenza n. 1049/2019 – fa il punto sulla ricorrente problematica della sussistenza e sui relativi limiti della responsabilità della banca negoziatrice allorquando un assegno, pur munito di clausola di non trasferibilità, venga posto all’incasso da soggetto non legittimato; i principi generali in materia vengono poi applicati alla peculiare fattispecie dell’incasso di detto tipo di assegno qualora sia stato trasmesso a mezzo posta e lo stesso sia stato oggetto di furto o di smarrimento, con utilizzazione da parte di terzi.
Dimissioni annullabili? Ai fini della sussistenza di una situazione di incapacità di intendere e di volere costituente causa di annullamento del negozio, non occorre la totale privazione delle facoltà intellettive e volitive,é sufficiente un turbamento psichico tale da impedire la formazione di una volontà cosciente e da far venire meno la capacità di autodeterminazione del soggetto e la consapevolezza dell’importanza dell’atto che sta per compiere.
Si tratta di una sentenza rivoluzionaria. I ministeri si erano difesi sostenendo l’inutilità della campagna informativa poiché non è stato ancora provato il nesso tra cellulari e cancro e comunque esiste già un foglietto illustrativo dei telefonini. E invece i giudici hanno ritenuto che le istruzioni dei cellulari non fossero sufficienti. Dunque la campagna dovrà partire subito. In particolare dovrà essere rimarcato «cosa capita quando non si usa correttamente il telefonino», ovvero «che l’esposizione a campi elettromagnetici può causare danni alla salute».
In tema di affidamento del figlio minore, la bigenitorialità non comporta l’applicazione di una proporzione matematica paritaria dei tempi di frequentazione del minore, ma richiama il diritto di ciascun genitore – e del figlio – ad essere presente in maniera significativa nella sua vita.
Se i contributi INPS e INAIL risultano prescritti, perché riguardanti annualità più vecchie di 5 anni, non devono essere pagati dal contribuente e se ciò è comunque avvenuto devono essere necessariamente rimborsati dagli enti competenti.
E’ legittimo il licenziamento disciplinare di un lavoratore per aver pubblicato sul social network Facebook immagini e commenti di natura offensiva nei confronti della Società datrice e dei suoi responsabili. La gravità dell’illecito emerge proprio dalla dimensione pubblica dell’offesa insita nella modalità di diffusione di ogni messaggio postato , che la rende inevitabilmente più grave dell’offesa verbale ad un collega sul sul posto di lavoro proprio per la dimensione privata di quest’ultima (e, come tale, non suscettibile di ledere l’immagine aziendale).
L’importanza della tutela della persona
Difendersi dal mobbing sul lavoro è importante per una serie di motivi. Innanzitutto, non è ammissibile l’ostracizzazione di un dipendente per motivi di sesso, razza, religione o anzianità di servizio.
In secondo luogo, è fondamentale rivolgersi a professionisti come quelli dello Studio Gaudiello per la tutela di un giusto equilibrio psicofisico del dipendente. Una situazione reiterata di mobbing, infatti, può causare disturbi di ansia, depressione, insonnia o fobie di vario tipo, e potrebbe compromettere la futura capacità del dipendente di trovare un altro lavoro.